Pilota, meccanico, gommista, manager, ingegnere, cuoco e mental coach: ecco Luca Lunghi, dal 2017 pilota e istruttore DI.Di, colui che viene definito “quello che fa tutto da solo” nel paddock!
Luca convive sin dalla nascita con una disabilità all’arto superiore causata da una paralisi ostetrica dovuta al suo peso di quasi 6 chili.
“Per me è una non disabilità – aggiunge- perché grazie alle terapie ricevute sin da subito, a parte qualche piccolo impedimento, posso dire di essere normale o così mi ritengo.”
Per questo Luca vive la sua situazione con molta tranquillità, finchè non arriva davvero l’evento che stravolge completamente la sua vita e va ben oltre quello che un ragazzino può aspettarsi. A 15 anni in un solo mese perde entrambi i genitori.
Un trauma per chiunque, ancora di più per un adolescente.
Come sopravvivere ad un colpo così duro?
Luca comincia a cercare la forza per andare avanti e pensa…
Pensa che dopo ogni caduta bisogna rialzarsi, che dopo un temporale tornerà sempre il sereno e fa di questo pensiero la sua filosofia di vita e la sua forza che lo portano a raggiungere traguardi importanti nella scuola, nello sport e nel lavoro.
“Per rispetto dei miei genitori- afferma- non avrei mai sopportato che le persone invidiose dei miei successi fermassero la mia voglia di farcela o mi creassero problemi. Non lo avrei mai potuto sopportare”.
E grazie alla sua grinta conosce anche Di.Di e decide di condividere il loro progetto, prezioso ed emotivamente forte, in grado di coinvolgere e travolgere sia disabili che normodotati.
Come ogni Di.Di che si rispetti, anche Luca cavalca la moto per vivere emozioni forti, per permettere ai bambini dei reparti oncologici di sorridere, per sentirsi parte di un gruppo, per avere un appiglio a cui aggrapparsi quando la Vita entra nella nostra quotidianità a gamba tesa.
Lunga vita a Di.Di e tutto quello che permette di realizzare!